Il giorno 12 settembre 2016, presso la sede operativa del Dipartimento della Protezione Civile, si è tenuto un incontro finalizzato all’insediamento del gruppo di lavoro per lo svolgimento delle indagini propedeutiche alla microzonazione sismica nelle aree interessate dal terremoto del 24 agosto 2016.

Alla riunione erano presenti: il Vice Capodipartimento della Protezione Civile, dott. Angelo Borrelli, funzionari del Dipartimento della Protezione Civile, rappresentanti della comunità tecnico-scientifica provenienti da tutta Italia, rappresentanti delle Regioni Lazio, Abruzzo, Umbria, e dell’Ordine dei Geologi del Lazio e delle Marche.

Attività degli Istituti che afferiscono al CentroMS per il terremoto dell'Italia centrale

In seguito al terremoto del 24.08.2016 che ha interessato una vasta zona dell’Italia centrale, il CNR, l'ISPRA e l'ENEA, membri del Centro per la Microzonazione Sismica e le sue applicazioni (CentroMS) e Centri di Competenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile, collaborano tra loro per le attività di sopralluogo coordinate dalla Di.Coma.C, partecipando attivamente con ricercatori, tecnologi, personale tecnico e amministrativo, assegnisti e borsisti alle attività post-evento. Sono in via di definizione le attività di studio a medio termine nell'area colpita dal sisma, da parte di tutto il CentroMS.

Il giorno 6 agosto 2019 si terrà la presentazione pubblica degli esiti di microzonazione sismica di III livello dei territori dell’isola d’Ischia interessati dal sisma del 21 agosto 2017.
La giornata di presentazione a cura del Commissariato Straordinario per la ricostruzione, in collaborazione con l’Istituto Geologia Ambientale Geoingegneria del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR – IGAG), il Centro per la Microzonazione Sismica e le sue applicazioni (CentroMS) e i Comuni di Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio, avrà luogo presso l’Auditorium “Leonardo Carriero” dell'Hotel Regina Isabella in Lacco Ameno (NA).
Per maggiori informazioni si rimanda al seguente link: http://www.commissarioricostruzioneischia.it/.

Gli studi di Microzonazione Sismica hanno lo scopo di riconoscere le condizioni locali che possono modificare il moto sismico atteso o che possono produrre deformazioni permanenti rilevanti per le costruzioni e le infrastrutture.

Tali informazioni sono utili per la pianificazione e per la realizzazione di interventi sul territorio, per la prevenzione sismica e per la valutazione del rischio sismico.

Gli ambiti di applicazione della Microzonazione Sismica sono:

  • pianificazione territoriale e urbanisticaintegra la conoscenza delle componenti che determinano il rischio sismico e fornisce alcuni criteri di scelta finalizzati alla prevenzione e alla riduzione del rischio stesso;
  • pianificazione dell’emergenzasia a livello comunale che provinciale, consente una migliore e consapevole individuazione degli elementi strategici di un piano di emergenza e in generale delle risorse di protezione civile;
  • progettazione di opere (nuove o interventi su opere esistenti): evidenzia l’importanza di fenomeni quali le possibili amplificazioni dello scuotimento legate alle caratteristiche litostratigrafiche e morfologiche dell’area e dei fenomeni di instabilità e deformazione permanente attivati dal sisma.

L’importanza degli effetti sismici locali emerse già nel 1846, quando lo scienziato Leopoldo Pilla nella “Istoria del tremuoto che ha devastato i paesi della costa toscana il 14 agosto 1846”, sosteneva che “La esperienza ha dimostrato in Italia che i paesi sono flagellati dal tremuoto principalmente in ragione della natura e forma del suolo in cui sono situati […] si può ad essi assegnare l'ordine crescente che segue di esposizione al pericolo: paesi situati sopra monti di rocce sode; paesi in pianura; paesi giacenti sopra poggi di rocce friabili". Nonostante le osservazioni di Pilla, dovranno trascorrere 50 anni prima che in Italia venissero ripresi tali argomenti.

Il primo studio di microzonazione sismica in Italia è rappresentato dalla relazione di Mario Baratta a seguito del grande terremoto del 1908, che distrusse interamente le città di Reggio Calabria e Messina (Mw=7.2; XI MCS). Lo scopo della relazione è la comprensione del fenomeno, attraverso una ricostruzione dettagliata dei danni agli edifici, in rapporto ad alcune caratteristiche morfologiche e geologiche del terreno. Dallo studio emergono anche indicazioni generali per la pianificazione della ricostruzione che verranno integrate nelle norme tecniche per la ricostruzione diramate attraverso il R.D. n. 193 del 18/04/1909. Infatti, oltre all’introduzione di una prima classificazione sismica nazionale, tale decreto riportava il divieto di costruire su “terreni posti sopra o presso fratture, franosi o atti comunque a scoscendere, od a comunicare ai fabbricati variazioni e sollecitazioni tumultuarie per differente costituzione geologica o diversa resistenza delle singole parti di essi”.

Nel 2008, La Conferenza delle Regioni e Province Autonome e il Dipartimento della Protezione Civile pubblicano gli "Indirizzi e Criteri per la Microzonazione Sismica" (ICMS 2008).

ICMS (2008), redatti con il contributo di oltre 100 esperti del settore, descrivono i principi e gli elementi di base per la realizzazione degli studi di MS e per la loro applicazione alla pianificazione territoriale e dell’emergenza. Questo documento descrive anche alcuni strumenti operativi per l’implementazione degli studi di MS, compresa la programmazione delle indagini e la realizzazione delle cartografie tematiche. ICMS (2008) è dunque un documento di riferimento nazionale per gli studi volti a valutare il rischio sismico di un territorio.

La microzonazione sismica consiste nella valutazione della pericolosità sismica locale attraverso l’individuazione di zone del territorio caratterizzate da comportamento sismico omogeneo. Nello specifico, secondo ICMS (2008) le microzone sono individuate e caratterizzate secondo tre categorie:

  • zone stabili: zone dove non si ipotizzano effetti locali di rilievo;
  • zone stabili suscettibili di amplificazioni localizone dove sono attese amplificazioni del moto sismico dovute alla litostratigrafia e alla morfologia locale;
  • zone suscettibili di instabilità: zone dove gli effetti sismici attesi e predominanti sono riconducibili a deformazioni permanenti del territorio.

  Le tipologie di instabilità individuate sono:

- instabilità di versante;

- liquefazioni;

- faglie attive e capaci;

- cedimenti differenziali.

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