Il giorno 26 ottobre 2016, a partire dalle ore 11.00, si è tenuto presso la sede della Provincia di Rieti, in via Salaria, 3 (Sala Universitaria), un workshop sullo stato di avanzamento delle attività propedeutiche alla microzonazione sismica delle aree colpite dal terremoto del 24 agosto 2016. 

Erano presenti alla riunione rappresentanti della comunità tecnico-scientifica provenienti da tutta Italia, oltre a numerosi funzionari e dirigenti del Dipartimento della Protezione Civile (DPC).

Gli enti di ricerca erano rappresentati da CNR DTA con gli istituti IGAG, IMAA, IAMC, IRPI, IDPA; INGV con le sezioni Milano e Roma; ENEA; OGS; ISPRA.

Le università erano rappresentate da 12 dipartimenti afferenti a Sapienza Università di Roma, Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Università di Firenze, Università di Chieti-Pescara, Università di Napoli, Università di Siena, Università di Catania, Università di Urbino, Università dell'Aquila.

Le Regioni presenti erano: Lazio e Umbria; problemi logistici hanno impedito al rappresentante della Regione Marche di prendere parte all’incontro.

Erano inoltre presenti l’Ordine dei Geologi Lazio e l’Ordine dei Geologi Marche.

Il workshop è stato aperto da Paolo Messina, Direttore del CNR-IGAG, che ha descritto i contenuti della giornata e ha ringraziato tutti coloro che stanno lavorando nelle aree colpite dal terremoto del 24 agosto; quindi è intervenuta Floriana Pergalani (Politecnico di Milano), Vice Presidente del Comitato di Indirizzo del CentroMS, che ha sottolineato l’importante attività svolta dal Centro nel coordinare le attività in fase di emergenza post terremoto. Durante l’apertura alla giornata è altresì intervenuto Antonio Colombi (Agenzia di Protezione Civile Regione Lazio) mettendo a conoscenza di tutti che, per quanto riguarda la Regione Lazio, a breve si potrà iniziare a realizzare i sondaggi con down-hole presso i comuni di Accumoli e Amatrice, essendo pervenuti i contributi economici. A tal riguardo Colombi ha ricordato che le specifiche tecniche per l’esecuzione delle indagini geognostiche in situ e delle prove down-hole sono state realizzate in collaborazione con il CentroMS.

All’intervento di Colombi è seguito un breve saluto di Paolo Marsan (DPC).

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Si è passati quindi alla descrizione delle attività svolte nelle aree colpite dal terremoto dai gruppi di lavoro individuati nel corso della riunione del 12 settembre.

(http://www.centromicrozonazionesismica.it/it/attivita/terremoto-centro-italia/43-insediamento-del-gruppo-di-lavoro-per-lo-svolgimento-delle-indagini-propedeutiche-alla-microzonazione-sismica-nelle-aree-interessate-dal-terremoto-del-24-agosto-2016)

Massimiliano Moscatelli (CNR-IGAG), Responsabile scientifico del CentroMS, dopo un quadro di sintesi su come sono state organizzate le attività dai diversi Enti e Istituti nelle rispettive macroaree, ha proposto un time sheet per le attività future, con fine progetto prevista indicativamente per il 30 giugno 2017, poi anticipata al mese di aprile su osservazione di Giuseppe Naso (DPC).

L’intervento introduttivo di Massimiliano Moscatelli si è chiuso con la proposta di un ulteriore incontro, previsto a Roma per il 15 febbraio 2017, per discutere dello stato di avanzamento delle attività.

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Massimiliano Moscatelli, Marco Amanti (ISPRA), Salvatore Martino (SAPIENZA) Marco Tallini (Università dell'Aquila) hanno successivamente descritto le attività realizzate dai rispettivi gruppi nelle Macroaree Amatrice, Arquata-Montegallo, Accumoli e Santa Lucia-Capitignano.

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Gianluca Carbone (CNR IGAG) ha quindi presentato lo strumento WebEQ2016, sistema informativo di supporto ai gruppi di lavoro impegnati nelle macroaree per lo svolgimento delle attività di acquisizione dati e rilevamento geologico.

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Si è passati quindi alle discussioni sulle criticità riscontrate durante le attività e sui temi d’interesse comuni a tutti i gruppi.

La prima discussione, che ha concluso la mattinata, è stata coordinata da Stefano Catalano (Università di Catania) e ha riguardato la cartografia geologica per la carta geologico-tecnica. I temi principalmente dibattuti sono stati: la definizione di elementi fisici cartografabili (e la loro rappresentazione tramite analisi geofisica) e la schematizzazione di situazioni geologiche tipo, anche in aree differenti, al fine di ottimizzare le risorse disponibili eventualmente scegliendo tra contesti simili quelli che meglio si prestano alla modellazione.

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Il workshop è quindi ripreso nel primo pomeriggio con tre dibattiti su tre differenti tematiche, il primo dei quali, coordinato da Giovanna Cultrera (INGV), verteva su la rete delle stazioni temporanee.

Giovanna Cultrera ha descritto la rete temporanea di monitoraggio, per la cui installazione hanno operato OGS, ENEA, INGV, CNR-IDPA, CNR-IMAA. Dopo aver descritto la modalità di installazione delle stazioni, la Cultrera ha aperto un dibattito su due principali tematiche: gestione del dato (archiviazione e proprietà) e analisi (software, scelta del bedrock, caratterizzazione della stazione).

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Nel corso del secondo dibattito, coordinato da Dario Albarello (Università di Siena), si è discusso su input sismico, modellazioni numeriche e restituzione dei risultati. Su tale tema si sono confrontati i presenti in sala, giungendo all’opinione condivisa di utilizzare contestualmente accelerogrammi artificiali e naturali, selezionando il moto di input su spettro di normativa a 800 m/s, con suolo di tipo A e tempo di ritorno 475 anni.

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La terza discussione, coordinata da Floriana Pergalani, ha visto i presenti confrontarsi sul tema relativo alle misure geofisiche, caratterizzazioni dei materiali, modello del sottosuolo. È stata evidenziata l’importanza di omogeneizzare in termini di acquisizione ed elaborazione i dati raccolti nelle macroaree e di approfondire lo studio della variabilità interna del bedrock di riferimento.

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Il workshop si è quindi concluso con il riepilogo delle decisioni a cui si è pervenuti nel corso della giornata.

Dario Albarello, riassumendo quanto stabilito nel corso della discussione incentrata sul tema dell’input sismico, ha ribadito che il moto di input sarà selezionato sulla base dello spettro di normativa a 800 m/s con sottosuolo di tipo A e tempo di ritorno 475 anni. Saranno selezionati un gruppo di accelerogrammi artificiali e un gruppo di accelerogrammi spettro compatibili, con un minimo di coefficiente di correzione e, come proposto da Roberto Romeo, sarà realizzato uno spettro di inviluppo di pericolosità, in modo da ottenere un unico set di accelerogrammi per tutta l’area. 

Floriana Pergalani ha poi sintetizzato quanto convenuto nel corso del dibattito da lei coordinato; per quanto riguarda le indagini geofisiche, sarà valutata la loro qualità e la rappresentatività in relazione ai dati  disponibili e alle sezioni geologiche realizzate.

Giovanna Cultrera, per quanto riguarda il tema di sua competenza, ha sottolineato quanto espresso anche da Francesca Pacor (INGV), ovvero che le sezioni da modellare debbano passare per le stazioni sismiche. Riguardo all’archiviazione dei dati, tutti i gruppi hanno concordato nel farli confluire in un’unica banca dati e, per quanto riguarda la caratterizzazione delle stazioni sismiche, si è convenuto di realizzare i down-hole quanto più vicini possibili alle stazioni.

Stefano Catalano, riprendendo quanto emerso nella discussione di fine mattinata, ha ribadito l’importanza del coordinamento tra le macroaree e, all’interno di una stessa macroarea, della programmazione di incontri sul terreno tra la componente geotecnica, geologica e geofisica, al fine di scambiarsi informazioni anche sulla scelta dei siti su cui eseguire le indagini.

La giornata si è conclusa con l’intervento di Floriana Pergalani, che ha salutato i presenti e ringraziato tutti i gruppi per il prezioso lavoro finora svolto.

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